Anche la fattura diventa elettronica. Tutte le novità al seminario Confartigianato
Moltissime aziende da giugno scorso devono inviare fatture elettroniche verso la Pubblica Amministrazione. La normativa ha preso il via dal 6 giugno 2014 con gli enti ministeriali, interessa quindi piccole aziende del territorio che anche solo saltuariamente fatturano all’Arsenale Militare, all’ex Provveditorato, Prefettura, Polizia di Stato, Tribunale, Asl e più in generale Ministeri: la stessa disposizione si applicherà, dal 31 marzo 2015, ai restanti enti nazionali e agli enti locali. A partire dal 6 giugno quenti enti non potranno più accettare fatture emesse o trasmesse in forma cartacea, e quel che maggiormente preoccupa, è che a partire dai tre mesi successivi a queste date, le PA non potranno procedere al pagamento, neppure parziale, fino all’invio del documento in forma elettronica. Per questo motivo Confartigianato si è occupata del tema organizzando un primo seminario di approfondimento che ha visto la partecipazione di moltissimi imprenditori. «Confartigianato ha già provveduto – spiega Nicola Carozza, responsabile sindacale dell’Associazione – ad offrire un servizio qualificato per le imprese associate che usufruiscono dei nostri servizi. Va però rilevato un dato molto preoccupante: l’alto livello della pressione burocratica in Italia che si complica alla velocità di una norma alla settimana. Tra il 2008 e il 2014 sono state approvate 629 norme fiscali: 72 semplificano, 168 sono neutre dal punto di vista dell’impatto burocratico, 389 aumentano l’impatto burocratico». La normativa italiana sulla fatturazione elettronica contenuta nella legge di stabilità 2013 recepisce una direttiva comunitaria 2010/45/UE. «L’elemento determinante per distinguere le fatture elettroniche da quelle cartacee – ha spiegato la responsabile fiscale di Confartigianato, Katia Orsetti – non è il tipo di formato originario utilizzato per la propria creazione, ma la circostanza che la fattura sia in formato elettronico quando viene trasmessa (o messa a disposizione), ricevuta e accettata dal destinatario. Tra le condizioni richieste per la qualificazione della fattura come “elettronica”, vi è anche l’accettazione da parte del destinatario». «La legge – ha aggiunto Davide Malasoma, responsabile Ced Confartigianato – ha stabilito che la trasmissione delle fatture elettroniche destinate alle Amministrazioni dello Stato deve essere effettuata attraverso il Sistema di Interscambio (SdI), ciò significa in breve che tutti manderanno le fatture ad un centro di smistamento nazionale ed identificheranno l’Ente pubblico al quale manderanno la loro fattura di beni o servizi attraverso un codice univoco; le imprese dovranno poi attrezzarsi per garantire la conservazione delle fatture elettroniche per 10 anni ed anche su questa problematica siamo pronti ad offrire una soluzione». Per mostrare a tutti il funzionamento gestionale dell’invio sono intervenuti Leonardo Tognoni , Country Manager di Informaticamente che hanno mostrato che anche semplici sistemi gestionali possono essere implementati per inviare le fatture elettroniche. Confartigianato alla luce del gap informatico di tante piccole aziende, rilevando che l’introduzione della nuova procedura potrebbe penalizzare alcune imprese ed aumentare i ritardi nei pagamenti, ha provveduto ad aprire un apposito sportello per offrire consulenza personalizzata e studiare i singoli casi.